"NOI. Non erano solo canzonette" (1958 - 1982): una mostra da vedere, leggere e ascoltare
Una canzone, non meno di un libro o di un dipinto, sa riflettere il momento storico in cui è stata immaginata, scritta e cantata. Non esistono canzonette, infatti, solo canzoni: contributi culturali di importanza critica per il passato, il presente e il futuro della nostra società. Nei grandi avvenimenti come in quelli di minor rilievo, la musica narra, descrive, talvolta preconizza e, infine, fissa nella memoria.
La mostra è una grande rappresentazione della storia italiana recente dal 1958 al 1982: venticinque anni rivoluzionari sotto tutti gli aspetti, sociali, etici ed economici, che sono qua raccontati con il linguaggio della Musica che seppe parlarne il linguaggio, descriverne i fatti, respirarne il clima e restituirne le emozioni.
Racchiusa fra due abbracci, quello di Domenico Modugno sul palco di Sanremo 1958 e quello di Paolo Rossi nella notte di Madrid che nel 1982 laureò l’Italia campione del mondo, la mostra procede cronologicamente a toccare ogni aspetto della vita sociale, del costume, della cronaca, del lavoro e dei cambiamenti nelle convinzioni etiche e morali di quegli anni. Un percorso che prende le mosse dalla grande immigrazione verso le città del Nord della fine degli anni Cinquanta, per arrivare al disimpegno che ha configurato gli anni Ottanta.
Vedremo il mutare del profilo delle città e delle campagne (Il Boom), l'avvento del consumismo (Carosello), la conquista del tempo libero e delle vacanze di massa (Abbronzatissimi), l'emancipazione femminile (Pensiero Stupendo) e giovanile (L’Esercito del Surf), le rivendicazioni sociali e i movimenti studenteschi (C’era un ragazzo che come me), le contrapposizioni laici e cattolici (Dio è morto) le lotte operaie (Contessa), il terrorismo (La locomotiva), le radio libere (Musica ribelle), le discoteche (La febbre del sabato sera) per concludere con il "riflusso" dei primi anni ottanta (Splendido splendente) che chiude definitivamente una stagione.
A costante contrappunto, 100 opere musicali italiane, selezionate nel repertorio di quel periodo, costituiscono una chiave di lettura e approfondimento. Un "passo a due" fra musica e società, dove gli stili di vita, le mode, le relazioni interpersonali e perfino le stesse istanze sociali sono influenzati l’uno dall’altra e viceversa.
Le grandi scenografie che disegnano il percorso espositivo sono costruite utilizzando il repertorio fotografico proveniente dagli archivi Publifoto di Intesa Sanpaolo e Monrif - Resto del Carlino, per la prima volta esposti in una mostra. Le immagini, inedite, sono quelle destinate ai quotidiani, ai rotocalchi e ai settimanali illustrati dell’epoca, e restituiscono lo sguardo dei fotoreporter di cronaca e la loro grande abilità nel rappresentare le molteplici realtà italiane.